Dal 6 al 8 Maggio 2013 si terrà a Lecce presso i locali del Rettorato in Piazzetta Tancredi la Conferenza dal titolo “Charged Lepton Flavour Violation 2013” (CLFV 2013). Si tratta di un evento di rilevanza internazionale che porterà a Lecce circa cento tra i maggiori esperti della fisica dei leptoni carichi e che acquista un particolare significato alla luce dei coinvolgimenti dei Dipartimenti di Matematica e Fisica e di Ingegneria dell’Innovazione della nostra Università e della Sezione di Lecce dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare in questo particolare settore della ricerca. Per ulteriori info: http://clfv2013.le.infn.it/
L’evento è organizzato dal Gruppo di Fisica delle Alte Energie del Dipartimento di Matematica e Fisica, che da anni studia tale fenomenologia attraverso esperimenti di punta nell’ambito di collaborazioni internazionali quali MEG (meg.web.psi.ch) e Mu2e (mu2e.fnal.gov). Il primo esperimento, attualmente in presa dati presso il Paul Sherrer Institut di Villigen (Zurigo - CH), attivo presso questo Dipartimento dal 2003, ha recentemente stabilito il limite superiore in assoluto più stretto di 2.4×10-12 sul branching ratio del decadimento µ+ → e+ + γ. MEG stima di raggiungere una sensibilità di 6×10-13 adoperando i dati raccolti fino alla metà del 2013 e la collaborazione ha deciso di arrestare la presa dati a quella data, proponendo un upgrade del rivelatore volto a migliorarne la sensibilità di un ulteriore ordine di grandezza. Alla luce delle esperienze maturate in precedenti esperimenti, nell’ambito di tale upgrade il Dipartimento di Matematica e Fisica ha assunto la responsabilità della costruzione di un rivelatore per il tracciamento e della relativa elettronica di frontend, basato sulla tecnica del cluster counting. L’esperimento Mu2e, presso il Fermi National Laboratory di Batavia (Chicago - USA) ricerca il processo µ+ + N→ e+ + N con una sensibilità di 5.4×10-17 sul branching ratio ed il gruppo di Lecce è coinvolto nello studio di un rivelatore per il tracciamento con caratteristiche innovative.
L’osservazione di processi di questo tipo costituirebbe un inequivocabile evidenza di una fisica al là dello Standard Model delle particelle elementari.
Entrambe queste attività vedono inoltre il coinvolgimento del Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione per quanto riguarda lo sviluppo dei materiali necessari alla costruzione di questi rivelatori e per il dimensionamento delle relative strutture meccaniche.
03/05/2013
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