Momento musicale del Coro Polifonico Unisalento per la Cerimonia di consegna dei Dottorati di Ricerca
In occasione della Cerimonia di conferimento dei prestigiosi Diplomi di Dottorato di Ricerca il prossimo 11 febbraio 2012 - h. 9,30 - Centro Congressi Ecotekne - Via per Monteroni - Lecce - il Coro curerà la performance aprendo con glii Inni di apertura (italiano ed europeo) cui faranno seguito due brani appartenenti al repertorio della musica sacra. La sala si riempirà degli effetti stereofonici del "Lauda Jerusalem" di Antonio Vivaldi e del "Benedicamus Patrem" (finale del “Te Deum”) di Antonín Dvořák.
Dirige il M° Luigi De Luca
Maggiori info: http://coro.unisalento.it
Momento musicale
a cura del Coro Polifonico Università del Salento
in occasione della
Cerimonia di consegna
Diplomi di Dottorato di Ricerca
Maestro Concertatore e Direttore
Luigi De Luca
Centro Congressi Ecotekne, Via per Monteroni,
Lecce, 11 febbraio 2012 h. 9.30
In occasione del conferimento dei prestigiosi titoli accademici post lauream, il Coro Polifonico curerà un momento musicale di particolare solennità.
Saluteranno il pubblico gli Inni di apertura (italiano ed europeo), cui faranno seguito due brani appartenenti al repertorio della musica sacra.
Affidate alla compagine corale e strumentale e alla intensa interpretazione del gruppo solisti (composto da Adriana Quarta, Silvia Rosato Franchini, Paola Venturelli, Federica Gentile e Francesca Zacheo), le note suggestive e coinvolgenti del Lauda Jerusalem di Vivaldi e del Benedicamus Patrem (finale del “Te Deum”) di Dvořák, diffonderanno effetti stereofonici nella sala.
Il Lauda Jerusalem, per doppio coro, solisti e ensemble è uno dei capolavori del celebre compositore e violinista Antonio Vivaldi, legato all’ambiente del tardo barocco veneziano. Nel brano la compagine polifonica si sdoppia in effetti “battenti” e stereofonici: è un rincorrersi di frasi musicali in assemblaggi armonici, spesso di grandiosa compattezza.
Antonín Dvořák, attivo nel secondo Ottocento e formatosi alla scuola del Romanticismo tedesco, ha saputo infondere nelle strutture formali di quella tradizione la gioia delle melodie semplici e la comunicativa diretta della cantabilità popolare boema, come richiamo ad un mondo spontaneo e primigenio.
Gigia Leopizzi
,
07/02/2012
