Poesia, tempo presente. La parola e il tempo
Paola Mancinelli
Personale d'arte contemporanea a cura di Sara Liuzzi
14 dicembre 2013 - 25 gennaio 2014
Biblioteca Provinciale Bernardini
Ex Convitto Palmieri - Piazzatta Giosuè Carducci - Lecce

Testo critico

Poesia, tempo presente.
La parola e il tempo

Il tempo della parola è in continua evoluzione, non si arresta davanti a nessun ingerenza. Il tempo presente incarna la parola, diventa sua nell’attimo stesso in cui si pronuncia, ma poi il tempo continua il suo percorso e, quella parola, diventa passata.
Paola Mancinelli è una giovane artista che ascolta, assimila e riproduce il suo sguardo interiore in modo naturale. La sua è una ricerca verbo-visuale e ciò che ci offre l’artista è una visione trasversale dai continui sconfinamenti, data da interazioni fra differenti codici espressivi e l’introdell’esposizione ne preannuncia i contenuti.
Superato il primo ambiente, le due stanze poetiche allestite si ritrovano a convivere in maniera equilibrata, compensandosi. Sono due metà dello stesso linguaggio, parlano la stessa lingua, ma in chiavi differenti ed, entrambe, decidono di colmare la distanza che si crea tra parola, immagine e spazio, anzi, tra i vari elementi è percepibile una vera simbiosi. Qui, unità testuali si intrecciano agli elementi visuali ed il concetto diventa materia. In questo spazio neutro l’artista attiva un processo percettivo che regala intensità allo spazio stesso. Un susseguirsi di input cattura la nostra attenzione, lo sguardo è così incentivato a muoversi in ogni direzione per cogliere spunti di significati e riflessioni.
Emerge nel percorso una forma di controllo, la quale, allo stesso tempo, sprigiona liberamente quell’impellente necessità di uscire dalla superficie limitata della pagina stampata, la parola erompe dal flusso temporale e diventa tangibile, si appropria di un’identità ed irrimediabilmente si insinua nel nostro spazio interiore. Si crea, dunque, una congiuntura, una piacevole sincronizzazione all’animo dello spettatore, il quale si riconosce tra quelle righe.
Da un punto di vista costruttivo, Paola Mancinelli ha l’attitudine a semplificare ciò che può risultare complesso, il gioco di parole adottato, che riecheggia negli stessi titoli delle sue opere, ne è la prova. Si evince una sorprendente ricerca del dettaglio, curato in modo maniacale, un ordine analitico dentro un altro ordine, la geometria diventa un tutt’uno con il corpo di testo. Vige sì rigore e densità, ma allo stesso tempo siamo circondati da trasparenza e leggerezza, da pieni e vuoti che si alternano, proprio come accade quando conversiamo e il ritmo dialettico è intervallato da parole e pause.
L’artista, pur seguendo un criterio schematico, possiede quel riverbero e quella passione che caratterizzano i suoi lavori. Il suo approccio estetico nel saper anche fondere con disinvoltura varie discipline non fa altro che potenziarne l’aspetto visivo, testimoniando la forza espressiva e l’eleganza della poesia che unisce, libera e valorizza pensieri, ricordi e immagini.

Sara Liuzzi